Il Territorio

Situata a 40 chilometri da Agrigento e Caltanissetta, Campobello di Licata appare agli occhi dell’occasionale visitatore immersa tra verdi colline, ricche di vigneti e frutteti, e campi coltivati soprattutto a grano e legumi, intervallati da moderne aziende agricole e artigianati attrezzate per la trasformazione sul posto, dei prodotti agroalimentari.

Campobello di Licata si colloca nella Sicilia centro meridionale, proprio per questo molti luoghi interessanti sono facilmente raggiungibili:

·Realmonte, la “Scala dei Turchi”, (55 Km.)

·Agrigento, la “Valle dei Templi” (45 Km.)

·Piazza Armerina, I “Mosaici”, (60 Km.)

·Canicattì, Il “Centro Commerciale” più vicino (14 Km.).

·Naro, “Città Barocca” di grande interesse artistico e monumentale (14 Km.),

·Ravanusa, “Museo Archeologico e zona archeologica di Monte Saraceno” (4 Km.)

·Licata, “Spiagge sabbiose e dorate”,

“Porto Turistico”, “Centri Commerciali” (25 Km.),

e tanti altri punti d’interesse storico che caratterizzano la nostra magnifica terra, la “Sicilia”.
Da circa un ventennio Campobello vive un’opera di trasformazione culturale ed artistica, che si richiama alla presenza dell’artista italo-argentino Silvio Benedetto. Dal 1980 infatti è in atto una grande ristrutturazione dell’abitato nell’ottica di un progetto di “arte nel contesto urbano”, che ha visto la realizzazione di servizi e la costruzione di nuove strutture pubbliche, che hanno fatto diventare il centro uno dei più moderni dell’agrigentino, in una visione d’insieme coerente e stilisticamente unitaria.
Un esempio per tutti è il Centro Polivalente per i Servizi Socio-culturali, situato alla periferia del paese, moderno complesso che ospita diversi servizi ed attività e che è il fulcro della vita culturale della cittadina. Il Centro infatti ospita una ricca biblioteca con annessa sala di lettura, videoteca, ludoteca ed un ampio ed attrezzato Auditorium, dove si svolgono i principali incontri ed avvenimenti culturali; accoglie inoltre corsi di formazione, laboratori, conferenze e seminari. Al suo interno è collocata la Trilogia dipinta da Silvio Benedetto, che comprende: “La presa delle terre”, “La miniera” e “La semina” e, sulla balconata circolare esterna della Torre dell’Osservatorio, il “Micro-macro cosmo”.
Campobello ha ormai da tempo assunto l’aspetto di “Città d’arte” per le numerose opere dell’artista, che si è cimentato nella realizzazione di piazze, spazi verdi attrezzati, fontane, sculture, ceramiche e murales fino alla grandiosa opera all’aperto costituita da 110 massi policromi dedicati alla Divina Commedia (“Valle delle pietre dipinte”). Un primo esempio è costituito dai murales della Scuola Materna di via Edison unitariamente intitolati “I mille bambini”, dove le mamme campobellesi possono riconoscere i loro figli ritratti. Un altro esempio è la piazza XX Settembre, dove la chiesa Madre si specchia nella splendida pavimentazione della piazza aperta da due statue bronzee raffiguranti la “Donna con la quartara” e “Il seminatore”. Sempre nella stessa piazza la facciata del Palazzo Municipale fa da sede ad un altro grande murales rappresentato nei sei spazi in cui il prospetto è suddiviso: “Il mondo pagano ed il mondo cristiano”, “La partenza dell’emigrato”, “Il lavoro della vigna”, “Le donne alla fontana”, “La lotta fratricida tra Caino ed Abele” e “La zolfara”. Poco distante, in piazza Aldo Moro, una incantevole “Fontana delle fanciulle”, con marmi lavorati, pietre grezze e bronzi rappresenta una sorta di continuità artistica con piazza XX Settembre.
Sono le piazze, dunque, la vera sorpresa di Campobello di Licata per la loro bellezza e per la loro abbondanza. Piazza Tien An Men e Togliatti, vere e proprie Agorà del paese, dove Silvio Benedetto ha voluto celebrare sia il lavoro manuale sia quello intellettuale: due grandi mani di bronzo, una serie di attrezzi da lavoro, anch’essi in bronzo, e un grande obelisco alla cui base sono scolpiti alcuni brani di Omero, Dante, Shakespeare e Goethe.
Poi ancora murales e sculture in piazza Martiri di Modena e in via Momigliano. L’opera più grandiosa, paragonabile per bellezza ed imponenza a una cattedrale barocca, è la già citata “Valle delle pietre dipinte”.